Albania: Natura, Cultura, Folklore e… Off-Road
Faqja 1 e 1
Albania: Natura, Cultura, Folklore e… Off-Road
E’ il 28 maggio, a Bari splende un sole estivo, mi sveglio di buon ora come ogni mattina e chiamo Mario e Vittorio in arrivo da Milano. Sono partiti a mezzanotte.
Sono ad Ancona e per le 11.00 dovrebbero essere a Bari. Mi annunciano di avere qualche noia agli alzacristalli e una ruota forata. Allerto subito elettrauto e gommista. Arrivano, vado a prenderli al casello di Bari Sud, lasciamo la macchina dall’elettrauto e la gomma dal gommista, che nonostante il taglio, la vulcanizza e la ripara.
Li porto a pranzo nella città vecchia alle Travi al Buco, per fagli gustare la cucina tipica barese. Ci raggiungono Giorgio, Marilina e Vittoria, altri compagni di viaggio. Dopo una passeggiata alla Cattedrale romanica e alla Basilica di S. Nicola, andiamo a prendere un caffè sulle mura e poi a casa a riposare.
Sono le 20.00, partiamo verso il porto dove ci aspettano Donato e Pino, altri compagni di viaggio.
Una veloce pizza al “cofano” da “Provolina” e poi verso il porto, dove ci imbarchiamo velocemente.
Un bicchierino, una sigarettina e tutti a nanna.
L’indomani mattina ci svegliamo alle 7.00 e subito percepiamo che la nave sta entrando nel porto di Durazzo, corriamo sul ponte per rimanere stupiti dalla modernità della città e dal visibile progresso in atto.
Sbarchiamo, passiamo la dogana, cambiamo gli euro in lek, stipuliamo le assicurazioni albanesi per le auto e poi ci dirigiamo velocemente verso Tirana, dove abbiamo appuntamento con Toni, la nostra guida locale.
Ci incontriamo a “Casa Italia” modernissimo centro commerciale italiano dove facciamo la spesa per gli spuntini del pranzo.
Partiamo per il nostro itinerario, imboccando dalla periferia di Tirana, la pista in fuoristrada, dietro la montagna di Dajti.
Saliamo di quota e il paesaggio si fa subito selvaggio e incontaminato. Dominiamo la capitale albanese, scorgendo da quassù la enorme nuvola di smog che la avvolge.
La nostra prima meta è Peskopi, località al confine con la Macedonia.
L’euforia e lo stupore dei partecipanti è alle stelle per la sorpresa della bellezza di un paese che nel nostro immaginario (è inutile nascondercelo) è sinonimo di illegalità…
Dopo qualche chilometro il Toyota hj 61 di Mario e Vittorio, improvvisamente si spegne…. Apro velocemente il cofano e noto immediatamente una matassa di cavi degna di una centrale nucleare.
La batteria è uscita dalla sua sede e il polo positivo ha toccato il telaio, creando il corto e sciogliendo il cavo di alimentazione della batteria. Riparo velocemente il guasto, blocco la batteria e ripartiamo dopo 10 minuti.
Dopo un percorso in fuoristrada di circa 100 km arriviamo intorno alle 19.00 a Peskopi.
Ci accomodiamo nell’albergo dall’aspetto un po’ kitch, ma pulito e confortevole.
Il proprietario Ergon è molto ospitale e cortese.
Appuntamento alle 20.00 per la cena.
Il primo impatto con la cucina albanese è sorprendente; formaggio fresco di capra, carne di agnello alla brace, polpette di carne macinata, insalata mista con cetrioli, cipolla, pomodori, peperoni, patate al forno…insomma tutto molto genuino e saporito.
La nostra seconda tappa è Kukes, villaggio sull’omonimo lago al confine con il Kosovo.
Partiamo alle 8.30, dopo aver sgonfiato un po’ gli pneumatici. Il percorso di oggi sarà più impegnativo, ma certamente più breve. In totale 65 km in off road.
Dopo qualche chilometro arriviamo nel suggestivo villaggio di Kastriot.
Usciti dal villaggio siamo impegnati con un passaggio trialistico che dà la giusta carica di adrenalina per proseguire la giornata
Lungo tutto il percorso, il fiume Drini (il Drin Bianco) ci tiene compagnia con le sue acque cristalline e a tratti impetuose, dall’alto della montagna scorgiamo il lago di Kukes e il moderno aeroporto costruito dagli arabi (non si capisce per quale motivo), ma non è utilizzato
Sono ad Ancona e per le 11.00 dovrebbero essere a Bari. Mi annunciano di avere qualche noia agli alzacristalli e una ruota forata. Allerto subito elettrauto e gommista. Arrivano, vado a prenderli al casello di Bari Sud, lasciamo la macchina dall’elettrauto e la gomma dal gommista, che nonostante il taglio, la vulcanizza e la ripara.
Li porto a pranzo nella città vecchia alle Travi al Buco, per fagli gustare la cucina tipica barese. Ci raggiungono Giorgio, Marilina e Vittoria, altri compagni di viaggio. Dopo una passeggiata alla Cattedrale romanica e alla Basilica di S. Nicola, andiamo a prendere un caffè sulle mura e poi a casa a riposare.
Sono le 20.00, partiamo verso il porto dove ci aspettano Donato e Pino, altri compagni di viaggio.
Una veloce pizza al “cofano” da “Provolina” e poi verso il porto, dove ci imbarchiamo velocemente.
Un bicchierino, una sigarettina e tutti a nanna.
L’indomani mattina ci svegliamo alle 7.00 e subito percepiamo che la nave sta entrando nel porto di Durazzo, corriamo sul ponte per rimanere stupiti dalla modernità della città e dal visibile progresso in atto.
Sbarchiamo, passiamo la dogana, cambiamo gli euro in lek, stipuliamo le assicurazioni albanesi per le auto e poi ci dirigiamo velocemente verso Tirana, dove abbiamo appuntamento con Toni, la nostra guida locale.
Ci incontriamo a “Casa Italia” modernissimo centro commerciale italiano dove facciamo la spesa per gli spuntini del pranzo.
Partiamo per il nostro itinerario, imboccando dalla periferia di Tirana, la pista in fuoristrada, dietro la montagna di Dajti.
Saliamo di quota e il paesaggio si fa subito selvaggio e incontaminato. Dominiamo la capitale albanese, scorgendo da quassù la enorme nuvola di smog che la avvolge.
La nostra prima meta è Peskopi, località al confine con la Macedonia.
L’euforia e lo stupore dei partecipanti è alle stelle per la sorpresa della bellezza di un paese che nel nostro immaginario (è inutile nascondercelo) è sinonimo di illegalità…
Dopo qualche chilometro il Toyota hj 61 di Mario e Vittorio, improvvisamente si spegne…. Apro velocemente il cofano e noto immediatamente una matassa di cavi degna di una centrale nucleare.
La batteria è uscita dalla sua sede e il polo positivo ha toccato il telaio, creando il corto e sciogliendo il cavo di alimentazione della batteria. Riparo velocemente il guasto, blocco la batteria e ripartiamo dopo 10 minuti.
Dopo un percorso in fuoristrada di circa 100 km arriviamo intorno alle 19.00 a Peskopi.
Ci accomodiamo nell’albergo dall’aspetto un po’ kitch, ma pulito e confortevole.
Il proprietario Ergon è molto ospitale e cortese.
Appuntamento alle 20.00 per la cena.
Il primo impatto con la cucina albanese è sorprendente; formaggio fresco di capra, carne di agnello alla brace, polpette di carne macinata, insalata mista con cetrioli, cipolla, pomodori, peperoni, patate al forno…insomma tutto molto genuino e saporito.
La nostra seconda tappa è Kukes, villaggio sull’omonimo lago al confine con il Kosovo.
Partiamo alle 8.30, dopo aver sgonfiato un po’ gli pneumatici. Il percorso di oggi sarà più impegnativo, ma certamente più breve. In totale 65 km in off road.
Dopo qualche chilometro arriviamo nel suggestivo villaggio di Kastriot.
Usciti dal villaggio siamo impegnati con un passaggio trialistico che dà la giusta carica di adrenalina per proseguire la giornata
Lungo tutto il percorso, il fiume Drini (il Drin Bianco) ci tiene compagnia con le sue acque cristalline e a tratti impetuose, dall’alto della montagna scorgiamo il lago di Kukes e il moderno aeroporto costruito dagli arabi (non si capisce per quale motivo), ma non è utilizzato
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